Narciso

<<"Specchio servo delle mie brame, chi è la più bella del reame?" chiese la Regina Grimilde davanti allo specchio, ed egli rispose "Bella tu sei bella o mia regina, ma attenta! al mondo una fanciulla c'è vestita soldi stracci poverina ahimè assai più bella di te". Ella colma d'ira chiese allo specchio: "Guai a lei! Dimmi il suo nome" ed egli disse "Dalla bocca di rose e d'ebano i capelli, come neve bianca: Biancaneve".>>
Questo dialogo tra la Regina Grimilde e lo specchio magico è un estratto del film "Biancaneve e i sette nani" del celebre Walt Disney, ed è un perfetto esempio di ciò che oggi vi narro: Il mito di Narciso.
"Narciso era un giovane così bello che tutti, uomini e donne, s'innamoravano di lui; egli però non se ne curava, anzi preferiva passare le giornate in solitudine, cacciando. Tra le sue spasimanti la Ninfa Eco, costretta a ripetere sempre le ultime parole di ciò che le era stato detto; era stata infatti punita da Giunone perché la distraeva con dei lunghi racconti mentre le altre ninfe, amanti di Giove, si nascondevano. Quando Eco cercò di avvicinarsi a Narciso questi la rifiutò. Da quel giorno la Ninfa si nascose nei boschi consumandosi per l'amore non corrisposto, fino a rimanere solo una voce. Infine, poiché un amante rifiutato chiese a Nemesi di vendicarlo, Narciso fu condannato a innamorarsi della sua stessa immagine riflessa nell'acqua: si lamentava poiché non riusciva a stringerla né a toccarla e i suoi lamenti venivano ripetuti da Eco. Una volta resosi conto dell'accaduto, Narciso si lasciò morire struggendosi inutilmente; quando le Naiadi e le Driadi vollero prendere il suo corpo per collocarlo sul rogo funebre, trovarono al suo posto un fiore cui fu dato il suo nome."
Per Narciso l'amare se stesso fu una condanna, ma per molti amare se stessi in modo smisurato è un vero e proprio stile di vita: e non si parla di autostima, bensì di vero e proprio narcisismo.
Il narcisismo è stato spesso rappresentato anche nel mondo del cinema e della televisione. L'esempio più annoverato è quello di Jordan Belfort, protagonista di "The Wolf of Wall Street" diretto da Martin Scorsese: si n da subito, Belfort appare come un uomo dedito al dispendio economico e affetto da quella che potremmo tranquillamente definire come "febbre dell'oro" .
Dispotico, persuasivo, carismatico, Jordan è un uomo si astuto e intelligente, ma anche un manipolatore senza scrupoli che non ha esitato a truffare investitori senza preoccuparsi delle conseguenze.Si tratta di un personaggio ambiguo e controverso che è ispirato alla storia del vero Jordan Belfort, divenuto noto alla cronaca dopo essere stato accusato di frode e riciclaggio di denaro nel 1996. Jordan è uno psicopatico funzionale; questo emerge nella sua continua ricerca del piacere smisurato e nel carisma estremo, il tutto condito con un tocco di mancanza di senso morale che lo rendono il narcisista per eccellenza, quasi una copia dell'Henry Hill di "Quei bravi ragazzi."
Per quanto possa apparire contraddittorio, il nucleo esistenziale più intimo del narcisismo è connotato da vissuti di invidia e vergogna; il narcisista si comporta come se fosse pieno di sé, come se si considerasse superiore, ma dietro questo atteggiamento si cela una forte mancanza affettiva durante l'infanzia e nella fase adolescenziale dell'individuo: il bambino, diventato in seguito adulto, ha appreso a svalutare i legami libidici i quali sono sono quei legami emotivi e affettivi che si creano tra le persone, e sono legati principalmente al desiderio e dall'attaccamento.
Il termine "libido" si riferisce all'energia sessuale e affettiva che spinge le persone a connettersi, ma questo concetto, introdotto da Sigmund Freud, non riguarda solo l'aspetto sessuale, ma anche bisogno di affetto, cura e legami intimi: quando parliamo di legami libidici, ci riferiamo a tutte quelle relazioni in cui c'è un coinvolgimento emotivo profondo e un desiderio di vicinanza. E lo stesso Freud riteneva che la psicoanalisi non potesse essere attuata con i narcisisti, proprio per l'incapacità degli stessi di costruire un transfert terapeutico (riproduzione terapeutica del rapporto affettivo con gli oggetti primari): il narcisista blocca questo tipo di transfer concentrandosi sull'io e quindi ha una visione iper valutata e idealizzata di sé.
Nel narcisismo primario, secondo la concezione di Freud, la libido è interamente ripiegata sul soggetto quindi il soggetto si basa solo e solamente su se stesso, non esiste differenziazione tra l'Io e l'Es e i rapporti interpersonali sono quasi del tutto assenti; nonostante ciò, questi sembrano essere i primi sintomi di un narcisismo patologico, che occulta e sopprime quella sana forma di amor proprio che si sviluppa, ad esempio, nel giornaliero rapporto con i genitori e che lo rendono consapevole di meritare quell'amore naturale.
Ad oggi si tende a credere che, con pazienti di questo tipo, l'apparente assenza di transfert sia essa stessa il transfert e che, quindi, ci sia "speranza" per il narcisista. Il DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali") infatti definisce il narcisismo come "l'ossessione frequente e incontrollata di avere una buona immagine di sé di cercare, di conseguenza, esperienze di auto-miglioramento nel proprio ambiente di vita per mantenerla o migliorarla".
Si descrive un quadro patologico di personalità caratterizzato da senso di grandiosità, bisogno di ammirazione e mancanza di empatia e sensibilità verso gli altri: chi soffre di disturbo narcisistico tende a sovrastimare le proprie abilità e a dare eccessiva importanza ai propri successi e traguardi personali, minimizzando e svalutando quelli altrui.
Classicamente si possono individuare due sottotipi del disturbo, che possono coesistere o prevalere in una forma. Il sottotipo overt ("evidente") "grandioso" manifesta un atteggiamento di grandiosità, arroganza e disprezzo, con scarsa attenzione ai bisogni altrui. Il sottotipo "vulnerabile" covert ("nascosto") è caratterizzato da vulnerabilità e fragilità, per cui si è ipersensibili alle valutazioni degli altri e spaventati dal confronto; in modo "coperto" si rimane comunque fortemente centrati su di un sé superiore. Il Disturbo narcisistico di personalità può manifestarsi in comorbilità con depressione, ansia sociale, abuso di sostanze e altri disturbi di personalità (in particolare borderline), rendendo complesso sia la diagnosi che il trattamento. Essendo il narcisismo una patologia molto variegata è difficile trovare cause univoche della sua manifestazione: può essere una patologia ereditaria (e ad oggi si registra oltre il 60% dei casi) o una conseguenza di un'infanzia complessa, che va sciolta man mano per liberare la mente narcisista da quei legami tossici che si sono racchiusi nei ricordi.
In conclusione il narcisismo è una patologia da non sottovalutare in quanto può danneggiare le relazioni interpersonali creando forte sofferenza sia nel soggetto narcisista, sia in chi si relaziona con lui. Non esitare a chiedere aiuto.
A cura di: Chiara Marra, Claudia di Domenico, Luisa Izzo