Negare, Difendere, Deporre

Mercoledì 4 dicembre, un giovane, dopo essere stato in uno Starbucks di Manhattan a prendere qualcosa di caldo, è uscito con la sua auto, ha parcheggiato di fronte all'Hotel Hilton, nel centro di New York, dove si teneva una conferenza degli azionisti di Unitedhealth,ha atteso che arrivasse il suo amministratore delegato, Brian Thompson e, con una freddezza da killer professionista, gli ha sparato alle spalle, con una pistola con silenziatore. Nessuno si sarebbe aspettato che quel giovane che nella telecamera della Starbucks sorrideva alla cassiera era lo stesso che, poco dopo, avrebbe sparato all'amministratore delegato Thompson e che, lunedì 9 dicembre, sarebbe stato riconosciuto da un cassiere del McDonald's in cui stava mangiando, nel vicino Stato della Pennsylvania e arrestato.
Il giovane 26enne si chiama Luigi Mangione ed è colui che ha iniziato una crisi morale a livello internazionale: la sanità statunitense.
E lo ha fatto con stile. Infatti, sui proiettili sparati da lui sono incise le 3 grandi D della sanità: Deny (negare) , Defend (difendere) e Dely(ritardare).
Negare perché la sanità tende a rifiutare richieste di rimborso per motivi burocratici,anche se il paziente è in fin di vita;
Difendere perché le assicurazioni usano i soldi che potrebbe dare ai pazienti pur di non darglieli;
Ritardare perché il ritardo intenzionale delle assicurazioni uccide 68 mila persone l'anno,solo per rendere milionarie persone come Brian Thompson.
Ed è per questo che lo ha fatto, per questo che si è diffusa la notizia del delitto eccellente e si è subito mobilitata la solidarietà in rete. Per l'assassino, non per la vittima. E non i soliti "troll" o ragazzini perditempo, ma fior di professori universitari che hanno subito relativizzato, o apertamente solidarizzato con l'omicida, condannando la sua vittima.
"Questi parassiti se la sono cercata".
Sembra l'inizio dell'omonimo romanzo di Fedor Dostoevskij, Delitto e Castigo, e invece è pura realtà: un uomo spinto all'omicidio per un bene superiore, strappando l'anima dal corpo della vittima per portarla sul banchetto della comunità.E chi piangerà vicino a quella vittima, diverrà anch'egli un alimento al simposio. Stendete un tappeto rosso ad un nuovo Raskol'nikov che per amor proprio e per renderegiustizia a chi non ne ha mai avuta; in parole povere, costui si ritiene un paladino della giustizia e non un condannato alla pena capitale.
Menti brillanti distruggono corpi spenti.
Nel romanzo russo, l'assassino viene divorato dalla sua colpa e non avrà pace fino all'ultimo punto, fino all'ultima frase segnata dall'inchiostro dell'autore: un giovane che ha lacerato le membrane, che ha attraversato i nervi e li ha ridotti i fili di cotone fragili, ha pianto sul suo corpicino e ha chiesto pietà.
Quale pietà può esserci per un folle!
“ Il mondo può star bene senza questa vecchia usuraia” dichiarava a sé stesso lo studente impoverito che nemmeno con quell'atto è riuscito a cambiare il proprio destino.
La fame ha urlato e lui si è sfamato.
La morte ha sussurrato e lui ha fatto il passaparola del volere dell'entità superiore e, dunque, quale potere aveva per lasciarsi abbindolare dalla ragione, dal senso della vita, per evitare la seduzione di essa?
E ciò è accaduto con lo stesso giovane dalla mente brillante, lo scultore di morte che è riuscito a cavare dal vuoto una silenziosa arma per colpire colui che non avrebbe assicurato un diritto di vita; Luigi Mangione è diventato non un salvatore, un liberatore come Napoleone, bensì si è ridotto alla bassezza umana per ricavarne un beneficio nullo.
Costui ha "lottato" per un bene superiore, per far capire ai propri compagni come sia vergognosa una salute pubblica indirizzata ai più ricchi, come la salute sia un lusso dei ricchissimi.
Intenzioni nobilissime!
D'altronde, siamo stati abituati dallo scrittore russo ad analizzare le sinapsi di questi cavalieri poveri, di questi antieroi, per provare a capirli. Andiamo più in fondo, scaviamo nel loro essere, e cogliamo il particolare bonario che puòespiare il giovane da tutte le colpe: voleva solo giustizia!
Quell'essere -la vittima- non meritava di vivere a discapito degli altri! Ma non meritava nemmeno una morte così cruda…
Da questa vicenda possiamo trarre la genialità del male che si mischia alla relatività della morale, in quanto il giovane genio ha espresso il suo pensiero con un semplice motto:
Negare, Difendere, Deporre
A cura di: Francesca Barretta e Gaia Russo