Lo Stress

Lo stress si manifesta principalmente attraverso segni fisici e psicologici.
A livello fisico, il corpo reagisce liberando ormoni come il cortisolo e l'adrenalina, che aumentano la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la tensione muscolare. La persona stressata può avvertire mal di testa, disturbi gastrointestinali, come nausea o difficoltà di digestione, e un sonno disturbato, che può manifestarsi in insonnia o sonno non riposante. Inoltre, lo stress può influire sull'appetito, inducendo a mangiare eccessivamente o, al contrario, a perdere l'interesse per il cibo.
A livello psicologico, lo stress può portare a una costante sensazione di ansia, irritabilità o difficoltà di concentrazione; la mente diventa affollata da pensieri negativi, la percezione del controllo diminuisce e la persona può sentirsi sopraffatta dalle proprie emozioni. In alcuni casi, l'individuo stressato potrebbe anche ricorrere a comportamenti impulsivi, come l'abuso di alcol, cibo o sostanze, o sviluppare una visione pessimistica della situazione.
Le cause dello stress possono essere molto diverse tra loro e possono variare da persona a persona. Tra le cause esterne più comuni c'è il lavoro, in particolare le scadenze ravvicinate, la pressione per raggiungere obiettivi ambiziosi, conflitti con colleghi o superiori e un carico di lavoro eccessivo. A queste si aggiungono problemi familiari o relazionali, come difficoltà nei rapporti con i familiari o una separazione, e problematiche economiche, che spesso generano preoccupazione e ansia riguardo il futuro. Eventi traumatici o cambiamenti significativi nella vita, come la perdita di una persona cara o una malattia improvvisa, sono tra le cause di stress più intense, poiché possono sconvolgere completamente il nostro equilibrio emotivo e psicologico.
Oltre agli eventi esterni, lo stress può derivare anche da fattori interni, ovvero da tratti caratteriali e personali che rendono una persona più vulnerabile a stressarsi. Ad esempio, le persone con una bassa autostima tendono a sentirsi inadeguate e più inclini a stressarsi, in quanto temono di non essere all'altezza delle sfide che affrontano. Un altro fattore interno è il perfezionismo, che può spingere una persona a stabilire standard irrealisticamente alti per sé stessa, creando una pressione continua che porta allo stress. Inoltre, chi ha difficoltà a gestire le emozioni, come la rabbia, la frustrazione o l'ansia, accumula stress anziché riuscire a scaricarlo in modo sano.
Ma perché l'uomo è così vicino all'orlo del precipizio? Perché gli appartiene questo senso di perdita del controllo così devastante?
Perché non ci si sente mai all'altezza e rincorriamo fino all'asfissia quel traguardo? Quale traguardo?
L'Impossibile: cerchiamo di essere tutto e niente, primi in tutto e ultimi tra i deboli, Achille e mai Ettore.
Lottiamo contro gli antipodi che ci caratterizzano e abbiamo una tale paura da nasconderci dietro armature gladiatorie o maschere pirandelliane, perdendo il contorno che delinea la nostra anima: l'Identità.
E allora corriamo, corriamo, corriamo… nemmeno una pausa!
-Non ti fermare!- urla la testa nel momento in cui il fianco dole così tanto da doverci fermare almeno un istante, solo un millesimo di secondo, ma ciò poi non ci viene concesso!
La realtà, lettore, è che quanto più non superiamo gli standard tanto meno ci sentiamo degni del tempo e ci pieghiamo ad esso, lasciando che sia lui a controllarci.
Temiamo così tanto la vita!
Dovremmo solo guardarci e capire che non siamo figli dell'IA, che non siamo Filippide e nemmeno un eroe fantastico: è importante deporre le armi quando si sa che sarà la battaglia a finirci altrimenti.
È necessario perdere per scovare la vittoria fra le macerie, essere quel fiore che nasce dal dolore.
Osservati, lettore, e apprendi come la tua testa debba frenare di correre, sfinirsi, esaurirsi, invece di ammirare la semplicità della vita.
-Non ti fermare!- ripete con più forza e opprimente.
Non ascoltarla! Conta fino a tre e respira.
-Non ti fermare!-
Uno, due, tre… respira.
Ricorda che non devi farlo per nessuno se non per te stesso, che hai tutto il tempo del mondo!
E se urla di nuovo quella vocina, tu urla più forte di lei e in quel momento, solo lì, potrai essere tutto, il primo ed Achille; devi essere te stesso prima ancora di soddisfare ciò che ti impone la morale o il supremo.
Al diavolo quella voce!
Al diavolo l'essenza stessa della vita!
Al diavolo la maschera o l'armatura, meglio la fragilità dell'onnipotenza!
Caro lettore, quando penserai di non essere abbastanza o non al passo con le aspettative, ricorda che devi fermarti se non vuoi che il dolore persista; sei tu il custode del tuo tempo, della tua anima, delle tue fragilità e della tua forza.
Tu sei unico pur essendo come gli altri.