La fuga innocente

Preoccupazione o bigottismo?
È da anni ormai che la legalizzazione delle droghe leggere viene dibattuta sia nelle Camere di governo che al di fuori della cittadinanza stessa, arrivando nel febbraio del 2006 adabolire l'equiparazione tra le cosiddette droghe leggere, quali marijuana, hashish e cannabis, e quelle pesanti (eroina, cocaina, anfetamine) al fine di sanzionare con il medesimo regime sanzionatorio la detenzione di qualsiasi sostanza. Eppure uno dei principali problemi del commercio illegale è la grande diffusione di prodotti che non potrebbero essere acquistati altrove: con la possibilità di avere a portata di mano prodotti, quale la cannabis, la marijuana e l'hashish, andremmo in parte a debellare le entrate delle organizzazioni mafiose. La cannabis infatti alimenta il 38% totale delle vendite e un giro di affari che vale dagli 8,4 ai 12,9 miliardi l'anno, percentuali che, messe a paragone con il 28% della vendita di eroina, sono enormemente significative. Se la commercializzazione delle droghe leggere fosse legale infatti, sottrarremmo quasi 13 miliardi l'anno alle organizzazioni mafiose e, di conseguenza, la regolamentazione porterebbe i consumatori abituali ad acquistare prodotti legali essendo peró a conoscenza dei principi attivi in essi presenti, dei rischi a cui si va incontro.
Cannabis in Europa
È proprio la mancanza di questi strumenti che porta molti a schierarsi contro per pregiudizio o consuetudine, ma questa è una realtà già presente e attiva in molte parti d'Europa:
• Il Portogallo ha depenalizzato il possesso e l'uso di tutte le droghe nel 2001, anche se la detenzione di oltre 25 grammi di cannabis può ancora essere perseguita con il carcere; • il Lussemburgo è stato il primo Paese europeo ad aver legalizzato la cannabis per uso ricreativo nel 2021. Infatti, secondo la normativa ancora vigente, gli adulti possono coltivare fino a quattro piante di cannabis in casa, con semi acquistati online o in negozi fisici;
• Insieme al Lussemburgo, tra i primi Paesi ad aver legalizzato la cannabis c'è anche Malta, che ha ottenuto ancora più risultati nel 2023, quando è stata legalizzata la marijuana a scopo ricreativo. Ancora illegale è consumare erba in pubblico, reato per cui è prevista una multa di 250 euro. Ed è inoltre vietato il consumo in presenza di minori;
• in Germania, a partire da aprile 2024 un adulto puó coltivare in casa propria fino a tre piante di cannabis per uso personale. In questo modo possesso e coltivazione diventano legali, oltre ovviamente alla cannabis per uso terapeutico e alla vendita nei club autorizzati. Si arriva fino a 50 grammi di possesso in casa, e 25 addosso solamente per uso personale.
Conseguenze
E in queste realtà, la legalizzazione della cannabis non sembra automaticamente portare a un aumento significativo nel numero di persone che fanno uso problematico di droghe, anzi, in alcuni casi, la legalizzazione è associata a una riduzione dell'uso di altre sostanze più pericolose, come gli oppioidi, grazie all'uso della cannabis come alternativa terapeutica o ricreativa. Insomma, l'etica potrebbe fermare molti dalla scelta di un uso responsabile delle droghe leggere, ma se alla legalizzazione fosse aggiunta una buona campagna di sensibilizzazione e prevenzione, andremo ad aggiungere ingredienti per arrivare ad una società felice. Nonostante ciò, le conseguenze e i rischi che potrebbero derivare sono molteplici e rilevanti, i quali, con una giusta sensibilizzazione e cura della veicolazione delle informazioni potrebbero risultare una grande risorsa per il nostro stato. Un primo aspetto da non trascurare è quello legato alla salute, il quale al lungo andare potrebbe pressoché influire nelle numerose malattie a cui lo stato deve provvedere in caso di innalzamento economico (a cui peró verrebbero in aiuto i soldi ricavati dal loro commercio legale): l'uso eccessivo di cannabis provoca effetti negativi non solo alla memoria, a funzioni cognitive e alla capacità di concentrazione, ma anche in termini emotivi, dato che il suo eccesso può causare depressione, ansia e casi di psicosi, provocando in chi li assume istinti schizofrenici e suicidi, con l'aggiunta di tumori, cancri, infarti e malattie cardiovascolari. Questo rende la stessa persona un rischio per la sicurezza pubblica, in quanto la perdita della concentrazione può provocare incidenti sia stradali che lavorativi, mettendo a repentaglio la propria e l'incolumità altrui (a cui peró, controlli severi andrebbero incontro). È probabile che la normalizzazione delle droghe leggere provochi non solo un aumento della dipendenza e/o abuso, ma anche l'aumento dell' effetto gateway, ovvero la probabile corrispondenza tra l'uso ricreativo di sostanze stupefacenti leggere (discorso che include alcool,fumo e energy drinks) e un futuro uso di sostanze illecite sempre più potenti e pericolose e che quindi il passaggio da una sostanza stupefacente ad un'altra non sia casuale ma mostri un trend tipico. Certo la liberalizzazione non frenerebbe le attività delle organizzazioni criminali, visto che si potrebbero creare mercati neri paralleli con prezzi inferiori a quelli del mercato legale (i quali peró si troverebbero in difficoltà a relazionarsi in un mondo in cui il prezzo medio sia stabilito, da chi comprano gli spacciatori una grande quantità di cannabis a un prezzo più basso degli altri, se tutto la vendono allo stesso modo?) , ma non è questo il suo scopo, infondo l'uso di sostanze psicotrope quale la cannabis è molto più diffuso di quanto si pensi. Nell'ultimo anno, le operazioni di polizia finalizzate al contrasto del mercato della cannabis sono state 9.714, pari al 47% del totale delle operazioni antidroga svolte a livello nazionale, Delle 67 tonnellate sequestrate di prodotti della cannabis, il 40% è rappresentato da hashish (oltre 27 tonnellate) e il 60% da marijuana (oltre 40 tonnellate). https://www.governo.it/sites/governo.it/files/relazione-al-parlamento_2024.pdf
Freud in psicoanalisi
Perché le persone si dirigono verso la strada sbagliata?"
Visto che abbiamo analizzato cosa può comportare l'assunzione di vari tipi di droghe, adesso analizzeremo la seguente domanda con gli studi di Sigmund Freud. Colui pur essendo noto per i suoi studi sulla psicoanalisi, che si interessò anche alla cannabis e altre sostanze psicotrope. Esploró l'utilizzo della cocaina, la quale risultó un mezzo per liberare la mente, badare alla depressione e i vari problemi, con la cocaina; un vero e proprio metodo per sfuggire dal presente che a volte può essere difficile da digerire, cercando un po' di sollievo momentaneo dalle cosiddette "guerre interiori".
E scrisse una delle citazioni che sono rimasse impresse su un foglio bianco.
"La droga, come qualsiasi altra forma di piacere immediato, è un tentativo di eludere il dolore psicologico, ma questa fuga non fa che rinforzare il conflitto interiore, alimentando l'illusione di una liberazione che in realtà ci tiene imprigionati."
Freud si rese conto che l'uso di sostanze poteva alleviare il dolore psichico solo momentaneamente, ma ciò non risolveva il problema sottostante. Infatti l'individuo che cerca supporto nelle sostanze rischia di rimanere intrappolato in un circolo vizioso di dipendenza, senza mai affrontare i veri motivi della sua sofferenza. A volte potrebbe essere "il non guardarsi dentro" come reazione di sofferenza che potrebbe spingere l'individuo ad assumere certe sostanze per vivere anche solo, per un istante, all'interno di un mondo fatto a suo piacimento. Riconobbe peró che l'uso di droghe potrebbe essere interpretato anche come una forma di "meccanismo di difesa". In psicoanalisi, i meccanismi di difesa sono processi psicologici che proteggono l'individuo da conflitti psichici minacciosi oppure da emozioni che non può elaborare direttamente.
"Alla fine la mente è come un edificio che si difende dai propri nemici esterni, ma non sa che i veri nemici risiedono all'interno, nei conflitti non risolti, nei desideri repressi e nelle angosce non affrontate".
Freud ha offerto un'importante visione psicologica sull'uso delle droghe. Lui sebbene inizialmente entusiasta dei potenziali benefici terapeutici della cocaina, ha successivamente riconosciuto i pericoli delle dipendenze, poi esplorati in miglior modo con il tempo. Bisogna avere più consapevolezza dei rischi a cui si va incontro comprendendoli e analizzandoli, non restando nel baratro di incertezza e illegalità che contraddistingue l'Italia. I rischi che provoca l'ignoto a riguardo è molto più forte dei rischi che comporta il suo uso.
A cura di: Luisa Izzo, Martina Legorano, Francesca Barretta