L’Uomo, una creatura perfetta

28.03.2025

 "Gli uomini sono fatti in modo da doversi necessariamente tormentare a vicenda"

-Fedor M. Dostoevskij

L'uomo non osa vivere senza guerra, è una propensione naturale dell'animo che tende al disordine: quanto più l'anima è in subbuglio, tanto più l'esterno è in fiamme e in silenzio. Quello stesso rumore assordante di vuoto lacera il timpano con dolore e si spezza il cuore in finissime ceneri; ma l'uomo non è pronto alla guarigione e, così, tace.

Non si ha più la necessità della Retorica, il dialogo è diventato uno strumento futile per chi ha deposto le armi della parola e si è cimentato nel silenzio, nell'obbedienza cronica. Un'obbedienza così forte da allontanare l'uomo dalla stessa facoltà che lo distingue: la ragione.

Nel corso dei secoli l'essere umano ha combattuto per avvalere il potere di questa forsennata ragione ed ora che fa?

La deride.

Vediamo come i "potenti" giocano a scacchi sulla vita delle persone e chi mangia per prima il re vince e, quindi, diventa ancora più potente, forte; e si continua a tacere dinanzi al rumore disintegrando la ragione.

L'uomo ha perso tutto vincendo le battaglie.

L'uomo continuerà a perdere alfieri e cavalli se non inizia ad essere la regina della partita: scacco matto.

È assurdo pensare che la creatura perfetta sia capace di distruggere tutto perché è incapace di controllarsi; costui non comprende quanto possa creare con le proprie facoltà mentali, e non comprende solo la tecnologia.

Forse il progresso è ciò che ha danneggiato di più l'umanità.

Prima si lottava per il predominio sul mondo, ora i "potenti" fanno la guerra a chi scrive il tweet più iconico che coinvolgerà le masse.

Si vuole conquistare il mondo dei social per divorare quello reale; fateci caso, lettori, a quanti politici siano capaci di scrivere migliaia di post, discreti anche, ma nemmeno un po' a rispondere a domande di giornalisti, al dibattito fra umani e non fra utenti.

Nei Parlamenti nascono risse, volano insulti a più non posso, i partiti per difendere le proprie idee sminuiscono le altre: insomma, invece di unirsi, gli umani si tormentano a vicenda -e Dostoevskij lo scrisse più di un secolo e mezzo fa- e quanto pare ne vanno anche fieri.

L'uomo, a questo punto, osserva e basta.

Osserva e basta.

Osserva e basta.

A chi interessa se due capi di stato discutono come dei bambini senza pensare alla gente che muore?

Fin quando l'uomo non perde qualcosa, non rincorrerà mai niente.

È finita l'era rivoluzionaria e, se facessimo un bilancio, tutto il sangue versato non è servito a nulla: l'uguaglianza vale per pochi, la fratellanza appartiene agli imprenditori mentre la libertà è solo un postulato kantiano.

Ma quindi, l'uomo è ancora una creatura perfetta?

Cari lettori, io vi invito a ragionare -sempre questa maledetta ragione- su ciò che sta accadendo nel mondo, basta limitarsi ad osservare senza combattere.

Lasciate stare il silenzio, è così bello urlare,

A cura di: Gaia Russo

© 2024 Liberjournal
. Tutti i diritti riservati .
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia