E, così, nacque il processo

Ricordiamo tutti la vicenda di Clitemnestra, la quale uccise il Re di Argo nonché suo sposo Agamennone. Ed é qui che il suo unico figlio, Oreste, vendica il padre e uccide sua madre. Questa è una prima versione della vicenda, ma vi é un'altra di Eschilo, l'Orestea, portata in scena per la prima volta nel 458 a.C.
Nella versione di Eschilo la madre Clitemnestra avrebbe ucciso il marito con la complicità del suo amante, Egisto. Oreste giunse ad Argo per compiere il suo terribile dovere e, penetrato nella reggia, uccise Egisto, assassino del padre ed usurpatore del trono. Oggetto d'orrore è il matricidio, l'uccisione di colei che gli aveva dato la vita. Oreste interpellò l'oracolo: Apollo lo invitò a recarsi da Atena chiedendo alla dea stessa di giudicare il suo terribile delitto, liberandolo così, nel caso di un giudizio favorevole, dalla oscura persecuzione dei demoni materni. Eppure Atena, dea della giustizia , interpellata da Oreste, sentì il peso di un conflitto irrisolvibile fra due ragioni evidentemente contraddittorie, e si rifiutò di giudicare una simile colpa. Troppo gravoso è dunque il compito di giudicare? E lo è addirittura per una dea? Tuttavia, proprio da questo inatteso e sorprendente rifiuto che nasce qualcosa di nuovo: nasce il processo.
"A questo mondo si sa che la giustizia si compra e si vende come l'anima di Giuda"~Giovanni Verga~
Il celebre autore di questa frase, ci apre gli occhi su una sfaccettatura della giustizia molto vicina alla visione di giustizia dello stato italiano. La giustizia secondo il dizionario italiano consiste ne "il potere pubblico di realizzare provvedimenti aventi forza esecutiva" anche se non é sempre così spesso la giustizia é vista come qualcosa da ostentare per far vedere il trionfo di uno stato, ma in realtà la giustizia non é semplicemente dare una parvenza di soluzione alla vicenda ma dare una soluzione completa alla vicenda perché é così che si mostra di saper fare giustizia. Verga ci ha visto molto lungo su questa frase perché spesso si crede che la giustizia si può comprare con i soldi e purtroppo si sa da sempre il denaro é una delle cose che comanda il mondo, che porta a conflitti anche nelle relata più piccole come le famiglie. Ma allora Che tipo di giustizia é stata fatta nella vicenda di Cecilia Sala? Prima di tutto ripercorro velocemente la vicenda per darvi una panoramica quanto piú completa sia possibile, andiamo a ritroso:
"16 dicembre 2024"
Viene arrestato in Italia sotto richiesta degli USA Mohammed Abedini Najafabadi per aver fornito del materiale ai "Pasdaran" che sarebbe il corpo delle guarde della rivoluzione islamica o anche detti "Guardiani della rivoluzione" lo stesso giorno Mahdi Mohammed viene arrestato negli USA per importo di componenti elettronici sofisticati in Iran.
"19 dicembre 2024"
Viene arrestata in Iran mentre registrava una puntata del suo podcast "Stories" per aver violato delle leggi islamiche. Le prime teorie furono riguardo al fatto che a causa dell'arresto di Mohammed l'Iran si volesse vendicare con lo stato italiano ma le dinamiche non sono note quindi le cause precedentemente illustrate sono soltanto ipotesi. Si sa nei carceri iraniani (lei era detenuta in quello di Evan) ci sono soprusi e realtà violente che nessuno vorrebbe vivere mai, ma arriviamo alla scarcerazione di Cecilia, dopo accurate ricerche da parte del governo italiano e statunitense si evince che tra i tre arresti non ci sia nessun collegamento, anche se l'Iran é stato accusato di arrestare cittadini stranieri e usarli come merce di scambio, dunque l'8 gennaio Cecilia fa ritorno in Italia, a Roma, che era aspettata dai genitori Renato Sala e Elisabetta Vernoni dal presidente del consiglio Giorgia Meloni e al ministro degli esteri Antonio Tajani. Quindi giustizia é stata fatta oppure no? Se parliamo di Cecilia nello specifico si, ma se parliamo del trionfo dello stato Italiano contro lo stato Iraniano si evince qualcosa di ben diverso. In questo momento oltre duemila cittadini italiani (2.069 per l'esattezza) stanno scontando una pena in un carcere di un paese straniero. Di questi, 1.471 sono incarcerati in paesi appartenenti all'Unione Europea, 231 in paesi europei che non fanno parte dell'Unione e 367 in paesi di altri continenti. Ovviamente non tutti sono detenuti li ingiustamente o sono tenuti li per ostaggio ma visto che non si hanno informazioni precise sul perché é stata arrestata Cecilia Sala ma sapere che ci sono almeno 300 detenuti italiani fuori dall'Europa, quindi 300 probabili ostaggi si evince che una su trecento non é fare giustizia, quindi la domanda sorge spontanea: perché Cecilia si e altri no?
Ovviamente credo che venga da sè il fatto che per tutti noi é bello riedere Cecilia in Italia sana e salva, ma perché questo caso ha avuto più successo mediatico di altri? Il caso ha riscosso molto successo mediatico infatti prima di tutto perché Cecilia aveva già una certa notorietá e come lei i suoi genitori, infatti suo padre Renato Sala oltre ad essere Amministratore della banca Monte dei Paschi ha la fortuna di essere amico al ministro italiano degli esteri di cui detto sopra Antonio Tajani, quindi per lui é stato molto facile far sentire la sua voce e quella di sua moglie Elisabetta Vernoni, che é andata a parlare propio a palazzo Chigi con il presidente del consiglio. Quindi, Cecilia é stata molto fortunata ad avere due genitori così influenti e che hanno potuto far sentire la loro voce, ma credo che la giustizia stia anche nel far sentire la voce di due operai, spazzini, imbianchini o disoccupati che siano perché nessuno merita di vivere ciò che ha vissuto Cecilia e tante altre vittime dei carceri Islamici.
La storia di Cecilia Sala ci ricorda quanto sia fondamentale avere una voce, ma ci insegna anche quanto sia necessario dare voce a chi non ce l'ha. La vera giustizia non è privilegio, ma uguaglianza. Forse, il primo passo per ottenerla è chiederci: chi parlerà per coloro che nessuno ascolta?
A cura di: Luisa Izzo e Chiara Marra